CM 14-10-1998, n. 415 – Sperimentazione sui programmi di religione cattolica nella prospettiva dell’autonomia.

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Con riferimento all’attuale processo di riforma del sistema scola­stico, che vede nell’autonomia, nel riordino dei cicli e nel ripensamento dei “saperi” i principali aspetti di cambiamento, la Conferenza Episcopale Italiana ha presentato per gli anni scolastici 1998/99 e 1999/2000 un progetto di sperimentazione denominato “Sperimentazione nazionale biennale sui programmi di religione cattolica nella prospettiva dell’autonomia scolastica e di nuovi programmi di religione cattolica”. Tale progetto nasce dalla rilettura dei programmi di religione cattolica operata dal Settore IRC della Conferenza Episcopale Italiana.

I risultati di questo lavoro stanno alla base della sperimentazione che intende riconfigurare l’insegnamento della religione cattolica nel contesto della riforma scolastica in atto, con particolare riguar­do all’autonomia.

Il progetto di sperimentazione, che è stato assunto da questo Ministero nell’ ambito del tavolo di confronto recentemente aperto tra il Ministero e la CEI, verrà assistito e monitorato da un Osservatorio

composto da membri designati dalla Conferenza Episcopale e da membri, designati dal Ministero della PI, nel quadro normativo delineato dal Concordato e dall’Intesa.

Mentre si allega lo schema sintetico del progetto sperimentale, e l’elenco dei docenti sperimentatori, si invitano le SS.LL. a darne comunicazione ai capi di istituto delle scuole di competenza, ai quali verrà inviata da parte del Settore IRC della CEI lo strumento predisposto per la sperimentazione, informandoli anche del fatto che i docenti sono autorizzati a partecipare alle varie iniziative previste nell’ ambito del progetto.

 

Sperimentazione Nazionale Biennale sui programmi di Religione Cattolica nella prospettiva dell’autonomia scolastica e di nuovi programmi di Religione Cattolica

 

PROGETTO GENERALE

 

l. Premessa: le motivazioni

1.1 Oggi è in atto, nella scuola italiana, un processo di cambia­mento così profondo quale non è dato ritrovare nel passato. I principali aspetti che lo caratterizzano sono riferiti a tre grandi riforme che possiamo così sinteticamente richiamare:

a) autonomia scolastica: con la legge n. 59/97 si è avviato un cambiamento radicale di logica e di assetto del sistema scolastico che, da verticistico e centralizzato, si viene trasformando in orizzon­tale e policentrico:

b) riordino dei cicli: con il disegno di legge sul riordino dei cicli si prefigura una diversa architettura dell’intero percorso di scolarizzazione. L’obbligo scolastico diventa più consistente e abbraccia tutti i cicli (iniziando nella scuola materna per concludersi nel ciclo secondario);

c) saperi essenziali: è in atto un percorso di ripensamento dei contenuti. e anche delle articolazioni. delle diverse discipline. Il criterio che guida tale riflessione è quello della ricerca della “essenzializzazione” dei contenuti disciplinari. Viene inoltre sottoli­neata l’importanza di favorire, attraverso lo qualità dei metodi di insegnamento, lo capacità di apprendere.

In presenza di un quadro generale come quello sopra ricordato, ed anche in considerazione del fatto che gli attuali programmi di religione cattolica hanno più di dieci anni di vita, è sembrato opportuno avviare una fase di sperimentazione che tenga conto della necessità di adeguare la proposta dei contenuti programma­tici ai cambiamenti di tipo istituzionale, ma anche al mutato conte­sto culturale ed educativo, segnato in particolare dal pluralismo anche religioso.

1.2 Per quanto riguarda, in particolare, lo riflessione sui contenuti essenziali che i nuovi programmi dovranno recepire, si ritiene impor­tante favorire la riscoperta del valore della cultura religiosa, come

valore culturale a tutti gli effetti. In un curricolo attento alle esigenze fondamentali della persona, l’insegnamento della religione catto­lica rientra nella dimensione antropologica per lo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale degli alunni e della sensibilità religiosa.

1.3 Il contesto dell’autonomia della scuola sollecita e valorizza lo professionalità del docente, non più chiamato a mansioni esecuti­ve, ma responsabilizzato nell’ esercizio della funzione docente con un ruolo di protagonista per la sua libertà di insegnamento intesa come libertà che si rapporta in modo costruttivo con le scelte educative delle famiglie e il diritto all’ apprendimento degli studenti.

1.4 La scuola dell’autonomia non è una scuola autoriferita, ma deve sapersi collocare con una capacità propositiva e di dialogo, interagendo con le varie comunità sociali e con un rapporto significativo anche con la comunità ecclesiale.

2 Finalità ed obiettivi della sperimentazione

2.1 Si intende operare una revisione degli attuali programmi di religione cattolica che tenga conto in particolare dell’esigenza di essenzializzazione dei contenuti. nel contesto degli orientamenti generali in atto, verificando una più efficace modalità di passaggio dai programmi alla programmazione, utilizzando lo maggiore fles­sibilità offerta dalla situazione di autonomia organizzativa e didat­tica.

2.2 La sperimentazione intende essere anche una modalità par­ticolarmente efficace di formazione dei docenti protagonisti della sperimentazione impegnandoli in un percorso di ricerca-azione.

2.3 I principi base che sostengono lo sperimentazione possono essere così indicati.

2.3.1 La centralità della persona in crescita. Nel rapporto tra insegnamento e apprendimento è necessario operare un passag­gio dall’attenzione all’insegnare, (preoccupazione eminentemen­te contenutistico-nozionista) all’attenzione all’apprendere, che si­gnifica attenzione all’alunno che apprende e alla sua personalità in formazione. Si tratta di un servizio svolto in collaborazione e a sostegno dell’ opera educativa della famiglie.

2.3.2 L’attenzione alle variabili del contesto socioculturale dell’alunno. La recente legge n. 59/97, che ha conferito autonomia agli istituti scolastici, affida loro il compito di adeguare l’attuazione dei programmi al contesto sociale e culturale entro il quale l’istitu­zione scolastica agisce.

2.3.3 L’attenzione ai nuclei tematici essenziali della religione cat­tolica. Nella logica della essenzializzazione dei programmi si ritiene opportuno indicare prescrittivamente alcuni nuclei essenziali.

2.4 Gli obiettivi specifici sono i seguenti.

  2.4.1 Favorire la ricerca di soluzioni organizzative flessibili del lavoro didattico secondo le possibilità offerte dal nuovo contesto dell’ au­tonomia (flessibilità oraria, accorpamento classi …).

  2.4.2 Migliorare la capacità di elaborare itinerari didattici nei vari ordini e gradi di scuole, utilizzando adeguati strumenti metodologici.

  2.4.3 Favorire nei docenti la capacità di autovalutare la propria attività didattica.

  2.4.4 Verificare la risonanza che la proposta incontra presso gli alunni e i genitori.

3 Verifica della sperimentazione

La verifica del raggiungimento degli obiettivi si svolgerà secondo le seguenti modalità.

3.1 I primi due obiettivi saranno verificati dall’Osservatorio della sperimentazione attraverso un’ analisi critica della progettazione operata dagli insegnanti di religione (ldR) “sperimentatori”.

3.2 Il terzo obiettivo verrà verificato attraverso il ricorso ad un questionario di autovalutazione per gli IdR “sperimentatori”, predi­sposto dall’Osservatorio della sperimentazione.

3.3 Il quarto obiettivo verrà verificato dall’Osservatorio della sperimentazione attraverso la lettura della sintesi operata dagli IdR “sperimentatori” di un questionario destinato agli studenti e ai genitori.

4 Modalità della sperimentazione

La sperimentazione si articola secondo due diverse modalità:

4.4.1 Una sperimentazione controllata, rivolta ad un “campio­ne” ristretto di insegnanti, ma rappresentativo dell’intero “uni­verso” .

4.4.2 Una sperimentazione diffusa, rivolta a tutti gli insegnanti di RC disponibili nell’ottica della formazione in servizio.

5 Durata della sperimentazione

La sperimentazione è di durata biennale. Essa ha inizio nell’ a.s. 1998-1999 e prosegue nell’a.s. 1999-2000. La verifica è annuale.

6 Disegno sperimentale

6.1 Sperimentazione controllata.

6.1.1 Fase preliminare: Individuazione del “campione” con il

contributo dell’ufficio statistico CE!.

Identificazione degli insegnanti sperimentatori con la collabora­zione dei Responsabili Diocesani per !’IRC.

Sono stati coinvolti:

– 15 docenti di religione cattolica per la scuola materna;

– 28 docenti di religione cattolica per la scuola elementare;

– 24 docenti di religione cattolica per la scuola media inferiore;

– 48 docenti di religione cattolica per la scuola media superiore

secondo i seguenti indirizzi scolastici: Istituto Professionale, Istituto Tecnico Industriale, Istituto Tecnico Commerciale, Li­ceo Psico-Pedagogico-Linguistico, Liceo Classico, Liceo Scien­tifico.

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