Verso il convegno ecclesiale pugliese: laico, chi sei?

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Si è cominciato a camminare! Si tratta di percorso più o meno lungo… alcuni m esi e poi ci siamo! Su queste stesse colonne ci siamo tornati più volte, con l’idea di accompagnare per un tratto di strada chi crede negli “appuntamenti con lo spirito”. È uno di questi appuntamenti è quello che le Chiese di Puglia si sono date a San Giovanni Rotondo alla fine di aprile (non più l’1 maggio, vista la beatificazione di Giovanni Paolo II).

Il terzo convegno ecclesiale pugliese è interamente dedicato alla riflessione sul laicato: i laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi. Un soggetto, due campi di lavoro, uno scenario specifico, un dato temporale. A tutte le diocesi la commissione preparatoria ha fornito una traccia, uno strumento di lavoro in modo da coordinare una riflessione comune; per stimolare una ricerca; per spingere ad un compito. Questo strumento è stato consegnato alle parrocchie, ai movimenti e alle associazioni. E’ un sussidio che tende ad essere proprio una vita per un viaggio e non certo un album di ricordi, qualcosa di già percorso e già vissuto. Serve ad aiutare la fase laboratoriale delle commissioni o nei consigli pastorali. Diviso in tre parti, la prima è dedicata alla identità del laico.

Laico, chi sei ? Una domanda che rinvia a quanto la riflessione teologica sul Popolo di Dio, da una parte, e la realtà quotidiana delle parrocchie e dei gruppi di laici organizzati, dall’altra, sono riusciti a partorire nei cinquant’anni del post Concilio. Le risposte concrete sono sotto gli occhi di tutti. Forse, direbbe qualcuno, una domanda che andrebbe posta dopo quella: sacerdote, che fare? Ma rimaniamo nella traccia perché di questo se ne riparlerà tra 10 anni, visto che è un decennio fa in tema del convegno precedente era incentrato sulla vita consacrata. Aspetteremo!

Il sussidio propone delle schede che partendo dal dato biblico, passando a quello magisteriale/teologico, chiudono con delle domande da 1 milione di… dollari. Vere scommesse per la vita… eterna.

Il tema dell’identità del laico è forse quello cruciale, che risente ancora di alcune convinzioni preconciliari che relegavano il 90% del Popolo di Dio al di là della balaustra che separa presbiterio e assemblea, eguali a permetterne lo scavalcamento, pena l’impossibilità di tornare indietro e con la beffa di considerare il nuovo stato una conquista conciliare.

Ma oggi chi è il laico in Puglia ? Come è fatta quella porzione del Popolo di Dio che, in virtù del battesimo, è re, sacerdote e profeta in quella terra che dalla Daunia al Gargano, dal Tavoliere alle Murge e giù fino al Salento vive in modo originale la vocazione alla santità? È certamente uno che si è formato con impegno nelle associazioni e nei movimenti; ha costruito parrocchie e oratori; ha vissuto con impegno sinodi diocesani e congressi eucaristici; ha accolto con le stesse braccia aperte Papi e profughi, si è formato alle scuole dei grandi santi sacerdoti, religiosi e laici; ha rielaborato la propria cultura dalla tradizione viva, dalle campagne, dal mare, dalle fabbriche e dalle università.

Un frutto del convegno di San Giovanni rotondo potrebbe essere proprio quello di riuscire a inserire il fedele laico all’interno di una nicchia storico/geografica e tirarlo fuori dai generici discorsi del universalismo teologico e del devozionismo magico. Chissà se dopo l’uomo di Altamura la nostra terra non possa veder venir fuori il fedele-laico di Puglia.

Tonio rollo