CEI-MIUR: nuova intesa su Irc

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Nella scuola, a pieno titolo 

Circolare CEI (formato pdf)

Intesa MIUR-CEI religione scuole pubbliche (formato pdf)

Intesa MIUR-CEI indicazioni secondo ciclo (formato pdf)

 

Ridefinire il profilo di qualificazione professionale dei futuri insegnanti di religione cattolica, armonizzando il percorso formativo richiesto per l’insegnamento della religione cattolica con quanto previsto, oggi, per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado in Italia. Definire una nuova versione delle indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo, sulla base dei rinnovati documenti che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha elaborato in un quadro di riforma dell’intero sistema educativo di istruzione e formazione (licei, istituti tecnici, istituti professionali, percorsi di istruzione e formazione professionale).

Sono questi, in sintesi, gli obiettivi della duplice intesa che è stata firmata giovedì 28 giugno a Roma, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana, dal Card. Angelo Bagnasco, per la CEI, e dal Ministro Francesco Profumo, per il MIUR.
L’accordo, raggiunto al termine di un percorso all’insegna del dialogo e della collaborazione, consolida ulteriormente l’armonioso inserimento dell’insegnamento della religione cattolica nei percorsi formativi della scuola italiana.
“Nella consapevolezza che, come ha sottolineato Benedetto XVI, «la dimensione religiosa è intrinseca al fatto culturale, concorre alla formazione globale della persona e permette di trasformare la conoscenza in sapienza di vita» (Discorso agli insegnanti di religione cattolica, 25 aprile 2009), auspico – ha affermato il Card. Bagnasco – di vedere quanto prima i frutti di bene che scaturiranno da questo rinnovato accordo, conscio dell’impegno delicato in vista della maturazione integrale delle persone degli alunni e grato per il lavoro costante e professionale di tutta la comunità educante della scuola, ivi compreso l’impegno professionale degli insegnanti di religione cattolica”.

Indirizzo di saluto di S. Em. Card. Angelo Bagnasco

al Ministro Prof. Francesco Profumo

in occasione della firma delle nuove Intese CEI-MIUR

 

 

Signor Ministro,

rivolgo a Lei e ai Signori Componenti della delegazione Ministeriale il più cordiale e rispettoso saluto in questa speciale occasione di incontro che ci vede impegnati nel portare a compimento il cammino avviato per giungere ad una nuova Intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

Le due Intese che ci accingiamo a firmare rispondono a una duplice esigenza: da una parte, quella di ridefinire il profilo di qualificazione professionale dei futuri insegnanti di religione cattolica, armonizzando il percorso formativo richiesto per l’insegnamento della religione cattolica con quanto previsto, oggi, per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado in Italia; dall’altra, quella di definire una nuova versione delle indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo, sulla base dei rinnovati documenti che il MIUR ha elaborato in un quadro di riforma dell’intero sistema educativo di istruzione e formazione.

Circa il primo aspetto, l’emanazione dell’Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, da parte della Congregazione per l’educazione cattolica, e l’approvazione in ambito civile dei nuovi percorsi di formazione accademica per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, così come i passi di riforma che hanno interessato tutto il sistema educativo di istruzione e formazione in Italia, hanno reso necessario procedere all’aggiornamento dell’Intesa in materia di insegnamento della religione cattolica, sottoscritta il 14 dicembre 1985 dal Ministro della Pubblica Istruzione e dal Presidente della CEI. Circa il secondo aspetto, tenendo conto del nuovo assetto dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, nonché dei percorsi di istruzione e formazione professionale, ci accingiamo a sottoscrivere le nuove indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo, differenziandole in modo tale da rispecchiare al meglio il carattere e l’impostazione culturale di ciascuna tipologia di scuola e del particolare ordinamento dell’istruzione e formazione professionale.

L’atto che stiamo per compiere non solo conferma lo stile di dialogo e di collaborazione che caratterizza i rapporti tra le nostre Istituzioni, ma consolida ulteriormente l’armonioso inserimento dell’insegnamento della religione cattolica nei percorsi formativi della scuola italiana. Infatti, l’Accordo di revisione del Concordato Lateranense che colloca l’insegnamento della religione cattolica «nel quadro delle finalità della scuola» (art. 9, n. 2) è stato costantemente tenuto presente nell’impegno di questa Conferenza Episcopale, non solo nell’aggiornare periodicamente i programmi di insegnamento – oggi indicazioni – adeguandoli al processo di riforma che, nel corso degli anni, ha interessato la scuola italiana, ma anche nel ritenere l’insegnamento della religione cattolica espressione dell’impegno educativo della Chiesa nella scuola. In quest’ottica si colloca il grande lavoro di ricerca circa lo statuto epistemologico della disciplina di cui tante realtà accademiche, dalle Università Pontificie alle Facoltà Teologiche e agli Istituti Superiori di Scienze religiose, sono state protagoniste sin dalla revisione dei Patti lateranensi. Gli stessi insegnanti di religione cattolica ricevono ancora oggi la loro formazione iniziale proprio nelle strutture accademiche della Chiesa e la loro formazione in servizio è spesso accompagnata dalle stesse.

Mi consenta, Signor Ministro, al termine di questo mio intervento, di cogliere l’occasione per ringraziare anche la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, nella persona di S.E. Mons. Mariano Crociata e, attraverso di lui, tutti coloro che si sono adoperati con passione e competenza, in particolare il Servizio Nazionale per l’Insegnamento della Religione Cattolica.

Nella consapevolezza che – come ha sottolineato Benedetto XVI – “la dimensione religiosa è intrinseca al fatto culturale, concorre alla formazione globale della persona e permette di trasformare la conoscenza in sapienza di vita” (Discorso agli insegnanti di religione cattolica, 25 aprile 2009), auspico di vedere quanto prima i frutti di bene che scaturiranno da questo rinnovato accordo, conscio dell’impegno delicato in vista della maturazione integrale delle persone degli alunni e grato per il lavoro costante e professionale di tutta la comunità educante della scuola, ivi compreso l’impegno professionale degli insegnanti di religione cattolica.

Mentre esprimo ancora una volta i più fervidi ringraziamenti per i passi di concertazione dispiegati, in spirito di cooperazione e in sintonia di intenti, auguro a ciascuno di impegnarsi con passione educativa nella prospettiva del bene comune che è costituito anche dagli alunni e dalle loro famiglie.